Gli editor WYSIWYG (What You See Is What You Get) sono strumenti che permettono agli utenti di creare e modificare contenuti senza dover scrivere codice. Ecco alcune curiosità e aspetti interessanti sugli editor WYSIWYG.
Se invece stai cercando un editor visuale per gestire i contenuti di un CMS come WordPress o Joomla, queste soluzioni sono le migliori che o trovato sul web:
TinyMCE
- Un editor visuale molto popolare, spesso integrato in CMS come WordPress.
- Gratuito per l’uso base, con opzioni premium.
- Facile da integrare in un progetto PHP.
- Sito ufficiale: tinymce.com
CKEditor
- Un altro editor WYSIWYG molto potente e open source.
- Offre funzionalità avanzate come la gestione delle immagini, il salvataggio automatico e il supporto a plugin.
- Sito ufficiale: ckeditor.com
Summernote
- Un editor leggero e facile da integrare con PHP.
- Perfetto per CMS leggeri che non necessitano di strumenti troppo avanzati.
- Sito ufficiale: summernote.org
Come detto, sono molto utili per la scrittura dei tuoi contenuti all’interno del tuo sito servono per inserire i vari tag html che rendono il tuo articolo impostato tipograficamente bene e appetibile per i motori di ricerca ma sopratutto rendo piu` fluibile la lettura all’utente, quindi importante anche per la navigabilita` del sito stesso.
Origini del termine
- Il termine “What You See Is What You Get” è nato negli anni ’70, ispirato dalla commedia Flip Wilson Show, in cui un personaggio ripeteva la frase “What you see is what you get”.
- Il concetto si è evoluto con l’avvento dei word processor come Microsoft Word e strumenti per il web, permettendo agli utenti di vedere una simulazione quasi fedele del risultato finale.
La sfida dell’accuratezza
- Sebbene siano progettati per mostrare il risultato finale, gli editor WYSIWYG a volte non rappresentano accuratamente ciò che l’utente vedrà nei browser o nei dispositivi diversi. Questo è dovuto alle differenze nei motori di rendering di HTML e CSS.
- Per questo motivo, molti sviluppatori preferiscono strumenti misti, come i Markdown editor, che separano la fase di scrittura dal design.
L’uso negli anni ’90 e 2000
- Negli anni ’90 e primi 2000, strumenti WYSIWYG come Dreamweaver e FrontPage erano leader nella creazione di siti web. Tuttavia, generavano spesso codice HTML non standard o “sporco”, difficile da mantenere.
- Questo ha portato i professionisti del web a criticarli, spingendo verso un approccio manuale al codice.
Il passaggio agli editor “block-based”
- Recentemente, gli editor WYSIWYG tradizionali sono stati sostituiti o affiancati da editor “a blocchi” (block-based editor), come il Gutenberg editor di WordPress.
- Questi editor organizzano il contenuto in blocchi modulari (testo, immagini, video, ecc.) che possono essere spostati e personalizzati.
- Offrono un maggiore controllo, ma hanno anche una curva di apprendimento per gli utenti meno esperti.
La tecnologia dietro gli editor
Gli editor WYSIWYG si basano su tecnologie del browser, come:
- ContentEditable: Una funzione nativa introdotta in HTML5, che consente agli elementi di essere modificabili direttamente nel browser.
- JavaScript: Per aggiungere funzionalità avanzate come toolbar dinamiche, salvataggio automatico e formattazione.
- API di clipboard: Per supportare operazioni di copia, incolla e drag-and-drop.
Limiti degli editor WYSIWYG
- Codice “sporco”: Molti editor generano codice HTML complesso o ridondante.
- Compatibilità: Non tutti i browser interpretano i contenuti nello stesso modo, causando discrepanze.
- Flessibilità limitata: Spesso non sono adatti per scenari complessi o personalizzati, spingendo gli sviluppatori a modificarli o bypassarli.
Futuro degli editor WYSIWYG
- Il focus si sta spostando su esperienze di editing ibride, dove gli utenti possono scegliere tra modalità WYSIWYG e codice puro.
- L’uso di intelligenza artificiale negli editor è un trend emergente, con strumenti che suggeriscono miglioramenti al contenuto o correggono errori grammaticali in tempo reale